Perché condividere momenti di dolcezza con il proprio cane fa bene al cervello, al cuore e alla relazione

C’è qualcosa di profondamente terapeutico in quei momenti in cui il tempo si ferma, e tutto ciò che resta è un corpo accanto all’altro. Il respiro che si sincronizza. Il calore di una pelliccia che si adatta perfettamente alla curva del nostro petto.
È in questi istanti di quiete condivisa che accade qualcosa di straordinario, invisibile ma potentissimo: il nostro cervello (e quello del cane) si accende di ossitocina.

 

La chimica della dolcezza

L’ossitocina è un ormone e neurotrasmettitore prodotto dall’ipotalamo e rilasciato nella circolazione sanguigna dall’ipofisi posteriore. È conosciuta come l’ormone dell’amore, ma in realtà potremmo definirla l’ormone della fiducia e del legame sociale.

Ogni volta che tocchiamo, abbracciamo, guardiamo con affetto o ci rilassiamo accanto a qualcuno che amiamo — umano o animale — il cervello rilascia ossitocina.
Nei cani avviene lo stesso: diversi studi (tra cui quelli di Miho Nagasawa e Takefumi Kikusui, alla Azabu University) hanno dimostrato che il contatto visivo e fisico con il proprio umano provoca un aumento dei livelli di ossitocina anche nei cani. È un loop positivo di emozioni e chimica: più ci guardiamo con affetto, più l’ossitocina cresce, e più cresce, più desideriamo stare insieme.

 

Benefici per l’essere umano

Negli umani, l’ossitocina:

 

  • riduce la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress;
  • rallenta la frequenza cardiaca e stabilizza la pressione;
  • stimola i circuiti della calma e del benessere nel sistema limbico;
  • migliora il sonno e la capacità di concentrazione;
  • favorisce empatia e fiducia.

In pratica, stare in contatto con il proprio cane non è solo piacevole: è una piccola pratica di autoregolazione emotiva e fisiologica.
Un “reset” naturale, quotidiano.

 

Benefici per il cane

Anche per il cane, il rilascio di ossitocina porta vantaggi simili:

 

  • riduzione della frequenza cardiaca e dei livelli di stress;
  • aumento della disponibilità al contatto e alla collaborazione;
  • maggiore serenità nel rapporto con l’ambiente;
  • rafforzamento del legame con l’umano di riferimento.

In altre parole, il cane si sente al sicuro. E quando un cane si sente al sicuro, si apre, comunica meglio, impara meglio, e vive meglio.

 

Benefici per la relazione

Quando entrambi gli organismi rilasciano ossitocina, si crea una sorta di “campo di fiducia condiviso”.
È il fondamento di ogni relazione sana: non si costruisce solo con la coerenza o la comunicazione, ma anche — e forse prima di tutto — con la regolazione reciproca dei sistemi nervosi.

Un cane che percepisce un umano calmo, affettuoso e coerente, tende a rispecchiarne lo stato interno.
Un umano che sente accanto sé un cane tranquillo e fiducioso, tende a rilassarsi.
Così, giorno dopo giorno, si costruisce quella forma di sintonia profonda che chiamiamo “relazione”.

 

Conclusione

La dolcezza non è debolezza.
È una forma di intelligenza biologica che tiene insieme due specie diverse da migliaia di anni.
Accarezzare il proprio cane, o concedersi un momento di tenerezza accanto a lui, è un atto semplice, ma in realtà stiamo curando qualcosa — in noi, in lui, e tra noi.

 

Ogni abbraccio, ogni sguardo morbido, ogni respiro condiviso è un piccolo passo verso il benessere reciproco.
Perché l’amore, nel linguaggio dei cani e nel nostro, non si dice: si regola. Si sincronizza. Si vive

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